domenica 6 maggio 2012

Ciambelline facili facili in tre atti


Primo atto - esterno in giardino sul lungomare laziale, sabato pomeriggio, sole.

- Ottime queste ciambelline.
- Anice e vino, ho fatte io.
- Maddaaai, sono buonissime, ma come fai? io non ne sarei mai stato capace.
- Facilissimo, ci vogliono nemmeno quindici minuti, chiunque può riuscirci.
- Ok, considerami un chiunque, dammi la ricetta.
- Macceeerto, pochi e semplici ingredienti che si trovano in ogni dispensa: un bicchiere di vino bianco, un bicchiere di zucchero, un bicchiere d'olio d'oliva, farina quanto basta e semi d'anice quanti te ne piacciono, poi in forno una decina di minuti ed è fatta.
- Mi pare semplice, adoro le ciambelline vino e anice, ne compro a bizzeffe, e mi pare anche giusto recuperare una certa manualità che nell'epoca postindustriale del tutto disponibile già pronto al Pim si è persa, e questi elementi semplici semplici che mi hai detto li ho salvati in memoria a medio termine, appena posso ci proverò, promesso.

Secondo atto - interno in appartamento romano, domenica mattina, pioggia (fuori...)

- Moglie, il tempo uggioso ci è propizio, non ci sono anniversari bambineschi in programma,  mi pare tutto perfetto per provare le ciambelline facili facili, quelle da nemmeno quindici minuti, mi assecondi nell'impresa? 
- No.
- Ok amore mio, nessun problema, sono abbastanza semplici per chiunque, me la posso cavare da solo, tra quindici minuti prevedo di essere libero per le ulteriori incombenze che vorrai affidarmi.

I primi dieci minuti passano per rendermi conto che quei pochi e semplici ingredienti che si trovano in ogni dispensa, beh si trovano in ogni dispensa meno una. Altri venti minuti per infilarsi le scarpe, fare mente locale su un negozio aperto la domenica mattina, inforcare casco nuovo e motorino vecchio e correre a comprare i semi d'anice e la farina, nonostante la pioggia dell'esterno romano. Visto che sono al supermercato, sull'onda dell'entusiasmo ne approfitto per comprare un preparato per cuocere il pane in casa, era proprio lì sullo scaffale accanto alla farina, e se mi riescono bene le ciambelline il passo fino al pane e breve, la mia vita migliorerà, mi dico con non autorizzato ottimismo. Al ritorno mi ci vogliono dieci minuti buoni per mischiare il tutto in un recipiente adatto dopo averne provato e sporcato altri due, e altri cinque minuti passano per quantificare in misura meno approssimativamente relativistica il "quanto basta" che nella ricetta originale alludeva alla farina. Poi dieci minuti per pulire le pozzangherine d'olio sul tavolo, ma prima devo togliere quell'appiccicaticcio composto dalle mani, chissà se la consistenza dell'appiccicaticciume è come deve essere, nella ricetta facile facile non si faceva accenno a misure di densità o collosità. E poi viene il grosso del lavoro, quello che viene sottovalutato in ogni istruzione culinaria che si rispetti, e quindi anche quella volta nell'esterno in giardino con sole, ossia l'incommensurabile tempo geologico necessario a modellare queste fottute ciambelline per dare loro una parvenza di omogeneità di forma e dissipare quanto più possibile la sensazione che si tratti di schizzi di impasto caduti per caso sulla teglia. Se poi sommiamo il tempo per riscaldare il forno (sì, lo potevo accendere prima cari saputelli, ma che ne so quanto ci metto a fare tutto il resto, prima di essere pronto rischierei di consumare un megawattora di energia per nulla, e di questi tempi non è cosa sana da fare) arriviamo a oltre due ore per la sola fase pre-cottura. Una volta che l'opera è nel forno aspetto la decina di minuti come da istruzioni ricevute, apro il forno e mi accorgo che la collosità è ancora lì, la croccosità che mi attendevo non ne ha mica preso il posto, e comincio a pensare che la forma forse è sbagliata, che sono troppo vicine, che il forno è poco caldo, troppo caldo, medio caldo, o che forse le ciambelline sono troppo spesse. Provo a far mente locale e ad accedere alla memoria a medio termine ma non mi pare che nella ricetta facile facile si facesse cenno alcuno a limiti di misura per la sezione trasversale ciambellinica, proprio no. Alla fine di forno ce ne vuole mezzora.
In tutto due ore e mezza di duro lavoro, e devo ancora stimare il tempo necessario che mi ci vorrà per fare pace con mia moglie che, quando si è accorta delle condizioni della cucina e ha finalmente realizzato il motivo per cui mi ci ero chiuso dentro a chiave, ha cominciato a sbraitare come Tina Pica.

Terzo atto - interno in appartamento romano (diverso da quello del secondo tempo), domenica pomeriggio, condizioni atmosferiche ininfluenti allo svolgersi della storia.

Le mie ciambelline sono venute talmente bene che mia moglie le ha portate come presente ad amici per accompagnare un britannico thé delle cinque, io ne assaggio un paio, dose sufficiente per capire che le rifarò, ormai ho una scorta di semi d'anice e farina sufficiente per un raduno di alpini. E poi sento di poter abbattere alcuni tempi morti qua e là, il segreto è la messa in campo di attività parallele, sto preparando un Gantt apposta, chissà che non sentirete di nuovo parlare delle ciambelline facili facili.

10 commenti:

  1. Rilevo con una certa curiosità che la sua nuova passione per i dolci non accenna a scemare. Mi saluti tanto la signora Pica.

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  2. Quasi quasi...
    No, ok. Poi mi toccherebbe pure pulire da sola ;-)

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  3. Però la soddisfazione di strare stravaccati sul divano a sgranocchiare il frutto della mia fatica è impagabile.

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  4. Felix7/5/12

    Ti senti soddisfatto solo perchè poi ti fai un'altra maratonina e smaltisci tutta la ex-collositá...

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    1. Anche perchè mi limito nell'assumere il frutto della mia operosità. Tra elargizioni ai vicini, prenotazioni da pendolari nordici (vedi sotto) e consegne tramite corrieri minorenni (vedi ancora più sotto) non me ne rimangono molte, facile smaltirle anche senza maratonina, come la chiami tu.

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  5. Anonimo7/5/12

    Sul tuo racconto ho messo la faccia di mio marito. Le condizioni della cucina corrispondono... però le ciambelle qui non sono arrivate. Non è che fai consegne a domicilio extraregionali?

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    1. Ci vuole molta applicazione, un briciolo di incoscienza e farina quanto basta. Te le metto sul primo rapido della matina, secondo vagone.

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    2. Anonimo7/5/12

      attendo per il pranzo

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  6. Pretendo asssolutamente di assaggiarne qualcuna... ora poi che la bimba sa anche andare in bici puoi utilizzarla per le consegne a domicilio!

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    1. Non mi fido ancora a mandarla sulla tangenziale.

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