domenica 16 ottobre 2011

Se non è un signor post questo...anzi due

Scorfano docet.
(E anche il successivo non è per nulla male...)

5 commenti:

  1. Mi sembra un'equazione troppo facile quella dello Scorfano. Mettere gli "sfigati" in una categoria di futuri uomini responsabili su cui fare affidamento è troppo. Gli farei conoscere il mio capo, ciellino e con sicuro passato dai Gesuiti, tuttora immensamente sfigato e con un potere che non dovrebbe avere. Di lui e tutti gli sfigati come lui si può davvero fare a meno. E non necessariamente i "brillanti con la battuta sagace sono vacui.
    Per dirla con il Ciclofrenico: "No, non ci è piaciuto..."

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  2. Non credo che l'intenzione di Scorfano fosse quella di fornire un'equazione buona per tutto, una regoletta da applicare ai personaggi che ci circondano, che se sono stati sfigati ora sono persone ammodo e se erano leader ora sono carogne. Il bello del post è che è fortemente empatico, ci riconosci sempre dentro qualcuno, a volte te stesso, non puoi fare a meno di sentirtene coinvolto in qualche modo; perlomeno questo è anche quello che traspare dai commenti al post. Il ragazzo che non sa vestirsi né essere brillante e prova a costruirsi a tavolino una sua coerenza interiore lo sento ancora qui accanto a me.

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  3. E' possibile, magari io non lo colgo.
    A me continua a sembrare una forzatura ed una generalizzazione che non aggiunge nulla alla comprensione della realtà, tanto più complessa.
    Ma forse il mio occhio solitario ha dei deficit....

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  4. No, non volevo affatto proporre un'equazione. Più che altro volevo raccontare come il successo (anche quello minimo, tra coetanei) possa essere un veleno. E come la parte più autentica di noi non stia mai in quel successo. Volevo dire (e per quanto riguarda me almeno è accaduto sempre così) che la battuta brillante è spesso una delle peggiori forme di difesa: perchè fa credere a chi la fa (a chi ne è capace) di essere davvero tale, un birllante. quando spesso è soltanto uno che si difende con più accanimento degli altri, e quindi è più povero. Ma, ovvio, si tratta solo di un'ipotesi: non di un'equazione né di una pretesa verità assoluta.

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  5. Si, è proprio questo il punto.
    Spesso i brillanti, con la battuta al momento giusto, socialmente seducenti e ben inseriti, sono soltanto l'altra faccia di una sola medaglia. Sono fragili e indifesi, non hanno certezze ed un' identità in costruzione, esattamente come i taciturni che sfiorano con la spalla i muri dei palazzi.
    E' solo una differenza formale. E va compresa.
    Non ho apprezzato la dicotomia tra buoni e cattivi e non aiuta, a mio avviso, a comprendere una realtà umana complessa che può essere povera o ricca a prescindere. Grazie Scorfano in ogni caso per aprire confronti interessanti.
    Grazie Sig. Tacchino, come sempre, per esistere

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