domenica 12 giugno 2011

Democrazia diretta, sempre

Adoro votare ai referendum. Mi sento potente. Decido io davvero, anche se in percentuale. È come far parte del CdA del paese. Ho una quota di Italia pari a circa un cinquantamilionesimo, ma cresce rapidamente in maniera inversamente proporzionale all'affluenza alle urne.
Mi piace davvero, mi si pone una questione e IO decido. C'è una distanza abissale rispetto alle elezioni politiche, dove se tutto va per il verso giusto posso al massimo scegliere che uno sconosciuto messo in lista da sconosciuti decida quello che lui pensa sia giusto per me, e non è nemmeno detto che lo faccia, visto che il giorno in cui il parlamento discute sull'argomento di mio interesse lui potrebbe benissimo essere al mare, e non deve nemmeno avere una buona scusa (questa porcatina la chiamano assenza del vincolo di mandato).
Io estenderei la modalità del referendum anche a tutte le altre decisioni politiche, lo chiamerei parlamento diffuso: un paio di referendum al giorno, si vota on line, ovviamente senza quorum, si risparmiano gli stipendi di deputati e senatori e si entra nell'era della vera democrazia diretta. Ovviamente bisogna conoscere l'argomento che stai votando, e per questo le documentazioni sarebbero pubblicate su un apposito sito, dove sarebbe anche possibile discutere o leggere le opposte ragioni. Certo ci potrebbe essere il pericolo che alcuni vandali votino a casaccio giusto per rompere le scatole, ma in breve il sistema si autoregolerebbe, come su Wikipedia, dove ognuno può cambiare le voci a suo piacimento e scrivere che Garibaldi è stato ucciso nell'attentato delle Twin Towers, ma alla fine non succede, e se succede il sistema corregge i propri errori.
Secondo me si può fare...esagero? Non lo so, anche chi voleva estendere il voto alle donne pareva esagerasse, eppure per ora funziona...

1 commento:

  1. Anonimo9/11/11

    #1 13 Giugno 2011 - 11:45

    Quanto sono d'accordo con il sig. Tacchino!
    E non mi capita spessissimo....
    rigorosamenterosso
    #2 13 Giugno 2011 - 16:13

    Ok, ma chi è che decide quali sono i quesiti all'ordine del giorno?

    e.
    utente anonimo
    #3 14 Giugno 2011 - 19:08

    Mmmmm....saremmo tutti in conflitto di interessi...milioni di piccoli Berlusconini...
    Br1
    utente anonimo
    #4 15 Giugno 2011 - 10:47

    Come chi decide i quesiti?
    Tutti, dal basso, trovando poi un modo equilibrato di portare all'ordine del giorno quelli ritenuti più urgenti dalla maggioranza.
    Come milioni di piccoli Berlusconini?
    Tutti i giorni della nostra vita siamo in conflitto di interessi: si tratta di imparare quella strana cosa che è il senso del bene comune.
    Utopia? Forse.Ma varrebbe la pena trovare nuove forme di democrazia dato che è costantemente disattesa nel tempo e nello spazio.
    rigorosamenterosso
    #5 15 Giugno 2011 - 11:08

    @ Rigo: grazie per aver difeso (e molto bene) la mia proposta contro i soliti reazionari. Ma bisogna capirli, poveri ex ragazzi: con l'età si perde il senso della sfida e dell'utopia, ci si irrigidisce su tradizioni e schemi di pensiero ormai consolidati, ci si crogiola nelle fragili certezze della piccola borghesia... il futuro dobbiamo gestirlo noi che abbiamo la mente ancora agile e pronta al balzo rivoluzionario.
    aaqui
    #6 15 Giugno 2011 - 22:52

    Mi scuso per avervi privati, riguardo a questa fantastica faccenda della democrazia direttissima, del mio prezioso ed illuminante commento; ma essendo stato fuori Italia in questi giorni e non avendo quindi votato la coscienza mi rimordeva troppo per aprir bocca. Comunque (info per il sig. Tacchino) io un account gmail ce l'ho, ma semplicemente rifiuto il concetto di registrazione. Le sarò comunque grato se vorrà estendere al sig. Morcatana i sensi della mia ammirazione per il fantastico post sul gatto rotante, nonché per la sua resurrezione attesa da febbraio. Pdb
    utente anonimo

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