venerdì 30 aprile 2010

Copyright

Non esistono idee originali, ma solo l'evoluzione di idee precedenti.
Il diritto d'autore non ha senso.

giovedì 29 aprile 2010

Sondaggio

Ho letto da qualche parte che secondo un recente sondaggio più della metà degli americani crede che il mondo sia stato creato in 6 giorni, proprio come racconta la Bibbia e che la Terra non ha più di 5 o 6 mila anni.
Voi capite, stiamo parlando degli americani, il popolo che, perlomeno dal punto di vista tecnologico e culturale, è ai vertici di questo mondo!
Non so se noi europei siamo messi meglio quanto a idiozia, ma è certo che un dato del genere è quantomeno deprimente. Secoli di illuminismo, di metodo scientifico, di ipotesi confermate dai fatti, di guerra a credenze e superstizioni sono serviti davvero a poco se, nel paese più moderno, continua ad persistere questa ignoranza.
Non voglio dibattere sulla leggittimità di credere o non credere in Dio (forse un giorno lo farò), parlo semplicemente di questioni basiche. Questo modo di pensare non può essere scusato in nessun modo. Gli americani hanno accesso alla cultura e all'educazione scientifica come o più di tutti gli altri popoli, quello che manca loro non è la conoscenza di una diversa concezione del mondo. Qui si tratta della libera scelta di ignorare la verità.

Eppure la teoria dell'evoluzione per selezione naturale è quanto di più geniale e al tempo stesso semplice sia stato concepito dalla mente umana, i bambini la studiano e la capiscono benissimo già alle scuole medie, ma poi evidentemente viene dimenticata, o non viene apprezzata appieno come la spiegazione della Vita, lì pronta alla portata di tutti. Non stiamo parlando di algoritmi complessi, parliamo della ovvietà di esseri che vivono se sono adatti all'ambiente e muoiono se non lo sono. Davvero alla portata di chiunque.

Allora qual'è la spiegazione di questa ignoranza? Non lo so, forse se facessimo altre domande a chi ha risposto in questo modo al sondaggio scopriremmo che è gente anziana, con bassa istruzione, ma io ho paura che sia così; ho il terrore che scopriremmo che sono giovani e hanno studiato, ma che semplicemente non si sono mai posti la questione, hanno trovato in chiesa o in famiglia una spiegazione comoda e l'hanno ripetuta, niente di più.
La seconda ipotesi è la peggiore, perchè non dà molte speranze per il futuro.

Non posso fare a meno di citare una frase di Emo Phillips: "Quando ero ragazzo pregavo sempre Dio perchè mi regalasse una bicicletta. Poi ho capito che Dio non funziona in questo modo: allora ho rubato una bicicletta e ho pregato Dio perchè mi perdonasse"

lunedì 26 aprile 2010

Conquista in quattro fasi

Sto sfogliando in questi giorni un libro a cura di John Brockman, Le Più Grandi Invenzioni, che passa in rassegna le opinioni di illustri scienziati su quale sia l'invenzione che abbia più di ogni altra segnato il cammino dell'uomo.
Riflettevo su cosa avrei messo io al primo posto. Mi è subito venuto in mente Internet: in pochi anni ha rivoluzionato il modo in cui ci poniamo di fronte all'informazione, alla cultura, alle idee, alla comunicazione in genere. Basti pensare solo al fatto che prima di internet l'informazione passava da pochi a molti, adesso invece la possibilità di comunicare con altri è alla portata di tutti.
Ma è l'intero processo di evoluzione dei mezzi di trasmissione della cultura e delle idee che andrebbe messo al primo posto delle "invenzioni" o meglio delle conquiste dell'umanità.

Credo sia possibile distinguere in maniera netta quattro fasi principali in questo processo che, con l'aiuto di Susan Blackmore (vedi Classifica 1), si potrebbe chiamare di "trasmissione memetica".
- Prima Fase: il linguaggio. Molti ricercatori fanno risalire lo sviluppo delle prime forme di linguaggio a circa 200.000 anni fa. L'articolazione delle prime forme di comunicazione verbale ha determinato un'accelerazione senza precedenti nell'evoluzione del genere homo e dei suoi rapporti sociali. Il linguaggio permette una diffusione dei memi da singolo a singolo (o al massimo da singolo a pochi individui), tra persone nello stesso luogo e nello stesso tempo.
- Seconda Fase: la scrittura, anzi l'alfabeto, visto che le prime forme di scrittura non alfabetiche erano più che altro complicate strutture simboliche con fini tecnici e ad appannaggio di pochissimi. 3.000 anni fa l'invenzione dell'alfabeto ha consentito che il linguaggio non rimanesse solo un soffio nel vento, labile e dimenticabile, e ha impresso le volatili parole sull'argilla, sulla pergamena, sulla pietra. L'alfabeto consente la trasmissione di memi da uno a molti, senza vincoli di spazio e di tempo. Ciò che è scritto può viaggiare all'altro capo del mondo e può essere letto da persone che nasceranno tra mille anni.
- Terza Fase: la stampa a caratteri mobili. Alla metà del XV secolo l'invenzione di Gutenberg ha permesso un balzo incredibile nella diffusione dei memi: nei primi 50 anni dall'invenzione furono stampati oltre un milione di libri, e con questo potente mezzo i memi viaggiano da uno (chi scrive il libro) a moltissimi (i lettori), senza vincoli di spazio e di tempo.
- Quarta Fase: internet. Informazione illimitata disponibile a (quasi) tutti, senza il vincolo del mezzo fisico, senza necessità di archivi, senza limiti e barriere all'ingresso nella pubblicazione. I memi viaggiano da moltissimi a moltissimi, senza alcun vincolo spaziale e temporale.

Ecco, mi ci è voluto un po' di tempo per metterla insieme, ma se qualcuno mi chiedesse qual è la più grande conquista dell'umanità, gli spiattellerei questa pappardella qui sopra.

sabato 24 aprile 2010

Classifica 2

Ho da poco comperato un Ipod dopo mesi di analisi e ripensamenti e sto mettendo in ordine tutta la discografia raccolta negli ultimi 30 anni di onorata carriera di consumatore di musica.
Dopo la classifica dei libri, ho quindi tutto il diritto di fare una classifica anche di dischi (per quanto questo termine possa ancora oggi avere un significato); anzi, farò il classico elenco dei 10 dischi da portare sull'isola deserta, in rigoroso ordine di importanza decrescente. Come ogni elenco di questo genere, non è ovviamente definitivo.
1- The Beatles (meglio conosciuto come The White Album), dei Beatles
2- The Wall, dei Pink Floyd
3- Wish You Were Here, dei Pink Floyd
4- Are You Experienced?, di Jimi Hendrix
5- Ok Computer, dei Radiohead
6- Born to Run, di Bruce Springsteen
7- Kind of Blue, di Miles Davis
8- Aqualung, dei Jethro Tull
9- John Lennon/Plastic Ono Band, di John Lennon
10- Pink Moon, di Nick Drake

venerdì 23 aprile 2010

Camminare

Adoro correre.
Ma un giorno, quando non lo potrò più fare, mi piacerebbe camminare.
I più bei viaggi che ho fatto contenevano dentro delle lunghe camminate: una strada di campagna in Scozia cercando un passaggio, il periplo di un fiordo norvegese, un trekking al confine tra Tailandia e Birmania, la discesa del Grand Canyon...
Da vecchio vorrei attraversare la Sicilia a piedi.

22... perchè?

A me è sempre piaciuto il numero 22.
Come mai? ma è chiaro, sono due numeri 2 uno dopo l'altro, e a me è sempre piaciuto il numero 2. 

Classifica 1

Da ragazzo avevo il pallino delle classifiche, come Nick Hornby in Altà Fedeltà, e le stilavo un po' per tutto, soprattutto per musica e libri.
Voglio farlo di nuovo.
Ecco la classifica dei 10 libri che mi hanno cambiato, in ordine cronologico di lettura.
1- Inter Rail Man, di Luca Conti, un libricino minuscolo in cui un ragazzo descrive le sue tecniche di viaggio. E' stato determinante per le mie vacanze dei successivi 4 o 5 anni
2- Puerto Escondido, di Pino Cacucci, romanzo di fuga, più o meno come sopra
3- Il Lupo della Steppa, di Hermann Hesse, ...e chi a 20 anni non amava i libri di Hesse? Per personalità multistrati.
3- Un Uomo, di Oriana Fallaci, la libertà e la coerenza e il coraggio di combattere per essa
4- Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta, di Robert Pirsig, un ibrido tra un romanzo di viaggio e un saggio sulla contrapposizione tra riduzionismo e olismo (anche se lui li chiama in modo diverso, o forse mi sbaglio io)
5- Il Vangelo Secondo Gesù, di Josè Saramago, scritto in un unico respiro, senza pause, come un flusso di coscienza.
6- I Fratelli Karamazov, di Fedor Dostoevskij, il romanzo più onnicomprensivo che io abbia mai letto, c'è tutto e tutti, e in maniera sublime. Dopo averlo letto non vale più la pena perdere tempo su altri romanzi. Infatti ho smesso e da allora leggo solo saggi.
7- Mente e Natura, di Gregory Bateson, saggio di epistemologia e scienze cognitive.
8- Il Gene Egoista, di Richard Dawkins, il libro che spiega la Vita, dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole al posto dei promessi sposi e dell'ora di religione.
9- Godel, Escher e Bach, di Douglas Hofstadter, dai cento significati e dai cento livelli di lettura, godibilissimo nella forma quanto nel contenuto, unico ed inimitato
10- La Macchina dei Memi, di Susan Blackmore, il seguito ideale de Il Gene Egoista, ne sviluppa la geniale intuizione dell'unità di informazione come identità replicante.

un ringraziamento a volso per avermi stimolato a concludere la lista.


giovedì 22 aprile 2010

Saggezza

Per essere felici bisogna essere molto stupidi o molto intelligenti.

L'odore di Edimburgo

L'odore di Edimburgo. L'ho individuato lì per la prima volta, passeggiando per le vie del centro di Edimburgo durante l'inter rail del '93 (o del '94?) con AR. Una specie di fragranza di tostato, come caffè, o orzo, ma non esattamente. Forse torba, sicuramente un profumo che si scatena con il tempo umido, ogni volta che l'ho sentito piovigginava o aveva smesso da poco. Giorni fa, passando con lo scooter su via dei Colli Portuensi l'ho sentito di nuovo, fragrante e pieno. Mi sono fermato, sono sceso, mi sono guardato in giro e ho chiesto al corniciaio all'angolo se ci fossero torrefazioni in zona: niente, e quell'odore non l'aveva mai sentito, anzi, non lo sentiva nemmeno ora.
E' stata la volta che mi sono sentito più vicino alla soluzione dell'enigma, ma non ho raccolto nessun elemento in più.

Non sono solo

Incredibile coincidenza. Ore 10.00 di qualche tempo fa, vado alla fermata della Metro B a Circo Massimo, perché sono andato a ritirare una cartella esattoriale GERIT alla Casa Comunale e salgo sull'ultimo vagone, come spesso faccio. Ho in mano "Coscienza" di Daniel Dennett, certamente non uno dei libri più diffusi. Un altro passeggero sta leggendo lo stesso libro... lui si trova quasi alla fine, io ho cominciato da poco. Gli faccio notare la coincidenza. Lui, quasi senza distogliere lo sguardo dalla lettura dice: "capita". Non sono solo.

La Spazzola

C'era una volta, in un lontano sistema solare, un pianeta chiamato Ktorr, abitato dal popolo del Ktorriani. In questo pianeta sorgevano una decina di città, tra le quali la più grande era Ciprut.
I Ktorriani di Ciprut (chiamati Ciprutsi) credevano che attorno al loro Sole, assieme al pianeta Ktorr e ad un'altra manciata di pianeti simili ma disabitati, orbitasse anche una piccola spazzola rossa.
I Ciprutsi credevano fermamente a questa ipotesi, benchè non si potesse verificare in alcun modo (la spazzola a detta degli anziani del popolo era troppo piccola per essere vista anche dai più potenti telescopi), e ci credevano per il solo fatto che, secoli prima, alcuni saggi ne avevano postulato l'esistenza.
Il culto della spazzola crebbe negli anni, si diffuse in tutta la popolazione, e gran parte della cultura Ciprutsa si sviluppò attorno a questa certezza: la spazzola c'era e poteva influenzare la vita dei Ktorriani.
Sorsero le scuole della spazzola, dove i giovani Ciprutsi apprendevano tutti i dettagli del culto, e i templi della spazzola, dove il popolo si riuniva periodicamente per parlare della spazzola e dove si ascoltava il discorso dello stregone, l'unico deputato ad interpretarne i desideri.
Una volta alcuni Ciprutsi misero in dubbio l'esistenza della spazzola, ma quando cercarono di spiegare le loro ragioni furono cacciati dalla città e bollati come eretici; in seguito, per evitare che il culto della spazzola fosse di nuovo messo in dubbio, gli stregoni costruirono un rigido sistema di regole in cui imbrigliarono il culto: chiunque andasse contro queste regole era ritenuto eretico.
Nelle città vicine sorsero dei culti molto simili a quello della spazzola, ma che da quello differivano in alcuni particolari (il colore del manico o la lunghezza delle setole), e gli stregoni di queste città, per preservare il loro culto e distinguerlo dagli altri, attuarono la stessa tecnica dei Ciprutsi: costruirono dei sistemi rigidi di regole, al di fuori delle quali non si poteva andare.
I sistemi di regole cambiavano quindi da una città ad un'altra in alcuni dettagli (i giorni da dedicare alla spazzola, le formule magiche da recitare, i desideri che si attribuivano alla spazzola) e tutto ciò portò ad una acerrima rivalità tra le città di Ktorr: non erano permessi matrimoni tra persone che credevano in due spazzole diverse e i simboli dei rispettivi culti non potevano essere denigrati senza sollevare aspre lotte.
E' solo un abbozzo ma già mi ricorda qualcosa...

Babbo Natale

Hanno trovato il vero Babbo Natale: è basso, senza barba, lavora al catasto e odia i bambini.

Cronaca di una maratona

Ci sono le gare di corsa su strada, puoi fare 5, 10, anche 20 km. Ti alleni e puoi partecipare, vai forte o vai piano, puoi arrivare ultimo o primo o in mezzo. Questo è tutto.
E poi c'è la maratona.
Altra cosa.
Puoi andare piano o forte, ma è sempre sofferenza, solitudine, volontà di andare al di là dei limiti, sfida estrema.
Per migliorarsi o solo per arrivare fino in fondo non basta l'allenamento, non bastano gambe e polmoni, ti serve lo stomaco, il fegato, il cervello, il sangue. E' un'esperienza assoluta, come solo la vita lo è.

21 marzo 2010.
Ho condotto i primi 20 km a 5 min/km, la mezza chiusa in 1:45:40, poi ho mollato almeno 20 secondi a km, per riprendere come sempre negli ultimi. Ho corso sempre completamente solo, anche se circondato da mille rumori di passi, pochissime parole, solo concentrazione. Mi sono stati di grande aiuto i ristori, hanno cadenzato la gara in piccoli intervalli, e gli ultimi sono stati davvero essenziali. Ho chiuso in 3:43:21, il mio record personale.
Emozione unica.